Non sono convinto di essermi salvato.

 
 
 
Non sono convinto di essermi salvato.
 
Ora lo so che il barbone mi avrebbe ucciso, l’ho sempre saputo.
L’ho incontrato. Era un mio alunno 35 anni fa. Disegnava da dio, matite morbide, raccontava forme, pennellava chiaroscuri, con quella faccia da bambino sfumava sulla carta effetti così sensuali, disegni accarezzati " se non farai l’architetto bestemmierai contro te stesso "gli disse il professore, ma il barbone già fin da allora aveva cominciato a convincerlo. Lo ha fatto.
Due anni di architettura mollati, due anni di Accademia lasciati, poi a pulire scale, a rotolare carriole, restauri, affreschi, tradito e piantato dalla sua donna che aveva tentato di normalizzarlo, in società con un suo collega di liceo, poi Bologna, poi Firenze, restaurava dipinti come voleva il mercato, falsificando, completando, con disgusto, con quelle manine bianche, i polpastrelli toccavano appena i pennelli, una depressione dopo un’altra, dormire con i barboni, sempre più appartato, solo, abbandonandosi.

Architetto! Architetto! era lui, alle mie spalle in via Etnea, il vecchio professore, sereno, sorridente, segretamente pentito di non avere avuto il coraggio di vivere come aveva fatto lui e LUI, un ragazzo senza capelli, parlava come se fosse reduce da una sbornia, di tutto, monotono, come se non l’ascoltasse nessuno, di intonaci, di fotografia, amore, (uno solo), vestito come se si fosse vestito al buio, "ho 51 anni, debbo fare presto, forse è già tardi". Ma io, IO, avrei preferito essere come lui, distrutto da una vita vissuta a caso seguendo il caso ovunque lo portasse, pieno di dolore, di stanchezza, sfinito di emarginazione, troppo diverso

- siamo tutti troppo diversi, facciamo finta di essere uguali, ci costringiamo, protetti dalle nostre paure, contro una vita contro di noi, solo vivendo contro di noi possiamo morire di noia e non di disperazione -

le dò il mio numero di telefono professore, il mio cellulare?Sì certo e allora lui apre una borsazza di plastica gialla tira fuori un modulo - posta?telefono?, ha le mani luride, i suoi polpastrelli... le faccio vedere le mie fotografie, sa professore ho fatto un sacco di matrimoni, va bene aspetto la tua telefonata - mi farai vedere, se riesci a salvarti sarai migliore di me tu hai 51 anni,  io 75 dato che io

non sono convinto di essermi salvato.

Il mio barbone io l’ho ucciso.

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