I bambini e il mondo degli adulti

Pubblicato sul giornale La Sicilia - Lunedì 11 Giugno 2007
 
I bambini e il mondo degli adulti.
 
 Per quali ragioni si può odiare un figlio? Perché costringe a responsabilità, perché limita la libertà di vivere, di fare carriera, perché è colpa di quel figlio se il tuo uomo ti ha tradito, e allora giù botte da orbi, con la speranza che il bambino muoia, una disperata voglia di ucciderlo per vendicarsi di una delusione che ha sconvolto una vita.
 
 
I media ci hanno certificato quanto male, giorno per giorno, è inferto contro i minori. Li affogano nella vasca da bagno, li ammazzano a coltellate, li buttano dalla finestra, se ne liberano chiudendoli nel cassonetto, li uccidono quando sono ancora nel grembo della madre, li usano per farne oggetto di un piacere lurido, li vendono.
E' facilissimo. Il bambino è incerto su tutto, considerano noi adulti come se fossimo dei maghi e da parte dei maghi basta un sorriso, un gesto di affetto,perché loro si avvicinino, scaldati da
 un'attenzione che li conforta. Alcune volte i maghi si trasformano in orchi, orchi sacerdoti, amici di famiglia, maestri, padri, nonni, mamme, chiunque.
E' facilissimo. Sono indifesi, perché i più deboli: il bambino di Cogne, come il bambino ammazzato dalla madre a coltellate avevano le braccia e le mani ferite perché avevano cercato, inutilmente, di ripararsi dai colpi.
Un adulto può avere subito nella sua infanzia violenze e percosse, essere oggetto di odio per anni, e da adulto cerca di capire perché.
Quell'adulto, ricordando, ( e come può dimenticare?) quando incontra un bambino è preso da un'ondata di tenerezza, ma subito dopo scopre che si deve trattenere. La consapevolezza di quanto male può essere fatto ad un cucciolo di altri, ci toglie la voglia di esprimere un gesto di amore, l'amore che qualcuno non ha avuto quando ancora era appena nato.
"Dai e ti sarà dato", un’altra illusione perduta.
In un dipinto su cui Mantenga lavorò nel 1756, Gesù è fuori dal sepolcro accompagnato da due angeli, una Resurrezione che non è un momento di gloria, ma un momento di un'amarezza infinita. Gesù, anche lui si era illuso. Sperava di avere risvegliato negli uomini sentimenti di riconoscenza e bontà, ha capito solo dopo di essersi sbagliato, lasciandosi andare in un pianto che nel dipinto è senza speranza: nemmeno le lacrime dei due angeli riescono a consolarlo.
Come possiamo essere stati così ciechi?
"L'innocente" è stato scritto nel 1892, Dickens scrisse "Oliver Twist " nel 1837, oggi la divulgazione del materiale pornografico è in internet cliccato da Siracusa a Trento.
I miti ( madre, padre, maestro) si sono spenti. Al loro posto c'è una conoscenza con cui siamo costretti a fare i conti e solo la conoscenza, ora, può aiutarci a navigare fra gli orrori. Una madre può amarci come solo una madre può, o accoltellarci, la carezza di un passante può essere il gesto compassionevole di chi da bambino è stato massacrato di percosse o la trappola di un orco.