Fermare il massacro di Gaza

 
 
 
 
 
Ma perché il Papa non va a Gaza per impedire il massacro?
 
Nella storia della vita degli uomini della mia generazione ne abbiamo viste di tutti i colori, quartieri interi sfondati dalle bombe americane, la Petacci impiccata per i piedi, milioni di morti, in Vietnam, in Cambogia, in Corea, in Birmania, in Africa, carabinieri, magistrati, giornalisti ammazzati come cani.
Ora nella striscia di Gaza.
Ma è insopportabile che il Papa dica banalità che abbiamo sentito da decenni contro la guerra, lo sappiamo tutti che la guerra è un’infamia a cui si ricorre continuamente per trovare poi una soluzione che anche se è di pace può essere sbagliata anch’essa. Lo abbiamo sentito dire troppe volte.
Il presidente francese è partito, per fermare due fronti che si uccidono da mezzo secolo, poi partirà il ministro dell’interno del presidente americano, perché non parte pure il Papa? E se si decide, non deve partire per sedersi al tavolo delle trattative, i politici che sono partiti o che stanno per partire trattano con un’abilità più che sufficiente, vada dove si spara, dove si uccide. Faccia un paio di telefonate, non importa se alla BBC o a alla CNN e in poche ore il fronte sarà pieno delle televisioni del mondo per aspettarlo. Con lui, lì, i carriarmati, i missili, gli elicotteri si fermeranno.
Nel medioevo alcune invasioni barbariche sono state fermate con la solo presenza del papa, perché ora non lo fa anche Lui?
Il colonnato del Bernini non è solo un’invenzione spaziale, queste sono le solite fesserie che diciamo noi architetti, il colonnato è la filosofia della Chiesa, venite tutti, uomini, donne, bianchi e neri, santi e assassini, la Chiesa vi accomunerà in unico abbraccio.
 E’ “SINITE PARVULOS VENIRE AD ME” che si è trasformata in piazza, colonnato, portico.
Giorni fa, nella prima pagina della Sicilia, c’era la fotografia di una fila di bambini morti, insaccati in sacchi di plastica colati di sangue.
La storia della vita degli uomini della mia generazione è piena di orrori, una storia che ci ha indurito, ma dire banalità di fronte ai corpi di bambini assassinati dalla guerra non è riprovevole, è uno scandalo.
 
 Pubblicato sul quotidiano "la Sicilia" il giorno 12 del mese di Gennaio 2009
 
Ivo Celeschi