Per il Comune di Acicastello

Stanno cercando di emarginare il Comune di Acicastello
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Ho fatto una vacanza vicino ad un lago, un grande lago del nord, 370 km quadrati, profondità massima 360 metri, un grande, grandissimo  lago.
Niente di fronte al senso di infinito che mi dà il mare.
Il lago è circondato da una serie di piccoli centri abitati, ognuno ha una strada larga che costeggiando l'acqua permette passeggiate pacifiche, con poche macchine, sullo sfondo di colline.
Niente di fronte ai nostri panorami marini, i faraglioni, i cantieri dei pescherecci, i colori delle barche, i pescatori che riparano le reti, le rocce laviche lambite dai tanti colori sfumati dell'acqua, lo spettacolo delle notti di luna che ogni volta mi toglie il respiro e poi  le albe, i tramonti, il profumo delle alghe.
Venti anni fa, ( 20 ) le acque del lago sono state protette da un impianto depuratore che annienta l'inquinamento. Un battello ogni 20 giorni esplora il lago, e per tenerlo sotto controllo trae alcuni campioni di acqua che vengono ogni volta analizzati .Ogni 200 metri c'è un cartello in cui si invita i turisti a non dare da mangiare alle papere ed ai cigni perché le loro feci potrebbero conseguentemente infettare l'acqua vicino alla riva.
Mentre noi facciamo pena.
 L'Unione Europea sta per aprire un contenzioso per i ritardi con cui si sono affrontati tre settori fondamentali della vita pubblica: impianti di depurazione, reti fognarie, reti idriche, 81 procedure di infrazioni comunicate dall'Unione Europea alla Regione Siciliana.
A chi competono la pulizia delle acque ormai non è più dato di sapere, è certo però che siamo responsabili di un deficit depurativo che ha raggiunto in questi ultimi anni valori scandalosi..
E intanto il mare da Messina ad Augusta è abbandonato alla morte.
Condotte che scaricano a mare, progetti di depuratori in attesa eterna di finanziamento o addirittura di cofinanziamento, depuratori montati senza stazioni di pompaggio, un disastro vergognoso.
Hanno fatto una multa ad un bagnante colpevole di avere buttato una carta straccia in mare, in un mare di strafottenza, per un mare che doveva essere protetto perché riserva marina. Decenni di attese, approvazioni regionali non approvate mai, conferenze di servizi, pareri ministeriali, commissari straordinari, inefficienze progettuali, tasse di depurazioni pagate e non godute.
Quarantaquattro miliardi di euro stanziati dai Fondi Comunitari: ne sono stati spesi 3,6.
  Potevamo vivere di fronte ad un Eden che doveva essere la nostra religione, dovevamo proteggerlo. tutelarlo, difenderlo, invece  sono arrivati a proporre un condono per case costruite a 150 metri dalla riva ( che scaricano ovviamente il loro rifiuti fognari in mare ).
In questi ultimi giorni siamo arrivati all'incomprensibile: la Regione Siciliana ha escluso il Comune di Acicastello da quelli a vocazione turistica, di conseguenza la premialità per ottenere finanziamenti comunitari è perduta.

Non c'è architetto al mondo che potrebbe progettare un'opera magica, indimenticabile come il Castello di Acicastello. Sembra costruito dal mare, dal caso, non ha niente di artificioso anche se è stato costruito dall'uomo, non si riesce a definire guardandolo, dove finisce il mare, e dove comincia il Castello, come si compone la spazialità interna con gli speroni rocciosi, un faraglione abitato, un'architettura rupestre, violenta e facente parte del paesaggio, del rumore dell'acqua, dei colori che la circondano su cui si staglia con brutalità e armonia, dal mare è esploso un capolavoro,  una roccia protagonista in una composizione poetica di colori, rumori, profumi, nello sfondo dell’infinito.
2Cialtroni ed irresponsabili” di tutto questo non capiscono niente, non capiranno niente mai.  


E'  stata pubblicata sul giornale La Sicilia Mercoledi 13 Aprile 2011