Ad occhi chiusi
Ad occhi chiusi
Poco tempo fa mi hanno detto che entro pochi anni ( pochi?quanti?)sarei diventato cieco. A quanto pare ho una specie di sostanza gelatinosa che si forma (sopra?sotto?) la retina. Non ci ho capito niente. Pare che nell’età senile è una patologia che sta dilagando.
Da allora mi metto a giocare a fare il cieco. Nelle mie notti insonni giro per casa al buio a tentoni, scrivo senza guardare la tastiera del computer, telefono a occhi chiusi toccando il tasto 5 che ha un segnale tattile.
Non è una fissazione ma certo ci penso. Penso come potrei fare l’architetto senza vedere, e poi ho pensato che chissà quante cose, quanti suggerimenti un cieco potrebbe darci. Se i consigli, i pareri, i sogni di una padrona di casa costituiscono un ascolto prezioso per un architetto incaricato di progettare uno spazio, perché un cieco non potrebbe fare altrimenti?
E se un cieco potesse disegnare?Schizzare un’idea, il soggiorno lo vorrei così, la cucina, la camera da letto, potrebbe fare da consulente per la progettazione di una casa per ciechi etc.
Un cieco a Catania c’è riuscito.
Come tutte le idee geniali è un aggeggio semplicissimo, una soluzione che potrebbe costare il minimo se realizzato in serie.
Come fa un non vedente a firmare per ritirare una raccomandata, un pacco alla Posta?
L’ho chiesto. Fa una croce, non la farebbe più, firmerebbe come tutti.
Sono stati scritti due libri sulla sua scoperta ricchi di grafici, istruzioni, teorie.
Gli hanno mandato la Digos lo hanno messo agli arresti domiciliari