Protetto da un paracadute blu

80 anni e 8 mesi fa sono uscito dalla pancia di mia madre, qualche chilo di vita, scaraventato nel mondo, senza averlo chiesto,  senza che ne sapessi  o capirci niente, costretto a starci dentro,  spaventato.

Da allora non ho fatto altro che uscire, uscire dall’Università, uscire dall’insegnamento, uscire dall’Ordine degli Architetti, uscire, uscire, uscire, inadatto, alla ricerca di una nuova soluzione di vita, una possibile vita nuova, momenti che hanno valorizzato tutti  gli  altri, chissà forse si somigliano tutti, forse assomiglio a quel  bambino di 80 anni e 8 mesi fa, momenti  che appaiono chiari nel ricordo , pieni di me, pieni  di tutto, di chi ho incontrato, di chi ho perduto, di chi non voglio perdere, di chi e  cosa ho trovato.

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Fra 4 mesi avrò 81 anni, poche ore fa sono uscito ancora, da un aereo questa volta, da 4200 metri di altezza. Esaltante, paura , affrontare una situazione unica, non umana, da animale volante. Sentivo il mio corpo rimasto lo stesso, ma trasformato in vento, fra le nuvole, precipito a  200 km orari nei primi 60 secondi  disteso nel cielo, sotto , sopra, paura, emozione, poi  a differenza di tutte le mie precedenti  uscite nella mia vita,  ho un paracadute che mi protegge, sopra di me, penzolando nel vuoto, che non mi spaventa più.

Come sempre ora ho in me la gioia di ricordare.

Soffro di noia, ripeto gesti, frasi, ogni giorno, facendo finta di esserne  convinto.

Forse l’ho fatto per questo, uscire dall’ordinario, dall’abitudine, dalle certezze piene di tedio.

Lì in alto, sospeso, mentre scendevo , tutto è stato dimenticato, era tutto solo infinito, il ricordo di tutto quel  silenzio, quella grande solitudine, non mi abbondonerà mai e sentirò da capo la scoperta della libertà rimasta dentro di me.

 

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Scaraventato nel mondo senza averlo chiesto: ne valeva la pena.